Gran Concerto Bandistico Città di Carovigno |

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La banda musicale di Carovigno, molto nota in passato e oggi diretta dal M° Paolo Calò, è una delle formazioni più longeve in Puglia, fondata dai Fratelli Castorini nel XVIII secolo: ci può raccontare la sua storia e che funzione ha avuto nell'educazione musicale popolare?
La banda a Carovigno è un'istituzione. A parte i Fratelli Castorini, nell'Ottocento ci sono stati i maestri Bagnulo, Teodoro e Vito. In particolare, Vito Bagnulo è stato il mio primo maestro di musica perché a otto anni ho iniziato a studiare la tromba.
Occorre soffermarsi innanzitutto su di una distinzione: c'è la banda "di giro", quella che suona in occasione delle grandi feste ed è anche invitata in altri paesi, e "la piccola banda", che accompagna i funerali e le piccole feste locali, che ha un organico limitato ad una ventina di elementi. La banda "di giro", invece, ha un organico sostanzioso, intorno ai quaranta elementi, perché esegue opere e talvolta sinfonie.
Con i Bagnulo, la banda "di giro" di Carovigno ha viaggiato molto in Puglia: a quell'epoca non c'erano molti mezzi di trasporto e quindi ci si spostava con i traini: una lunga carovana che per giorni trasportava i bandisti, i repertori, i leggii, gli strumenti musicali… Di solito si partiva qualche giorno prima del concerto e poi ci si spostava da una festa all'altra e da un paese all'altro. A partire dal Secondo Dopoguerra, i viaggi sono stati affrontati in pullman.
A Carovigno ci sono stati molti maestri importanti ma quelli che ricordo, per averli conosciuti personalmente, sono il M° Piantoni, il M° Reino, il M° Centofanti e il M° Franco Patanè, che ha segnato, dal punto di vista della qualità, la storia bandistica di Carovigno. Patanè era direttore al Teatro San Carlo di Napoli; la Seconda Guerra Mondiale era finita da poco ed evidentemente ai teatri mancavano fondi, perciò i direttori venivano chiamati nei vari paesi a dirigere le bande, che erano delle vere e proprie istituzioni.
Il M° Patanè fu importante per la banda di Carovigno: era una persona molto umile, che aveva familiarizzato con i paesani, andava in campagna con loro e veniva circondato da molta stima e affetto. Era un direttore molto competente e sensibile e ricordo che fece eseguire dalla banda "I Pini di Roma" di Ottorino Respighi, un'opera insolita rispetto al tradizionale repertorio bandistico.
Quando c'erano il M° Piantoni e, in particolare, il M° Patanè, la banda di Carovigno era molto famosa ma il merito non era solo del direttore ma anche dei solisti. Ricordo che c'era un flicornino molto bravo, Miluccio Coppone, che suonava a Carovigno ma anche in altre bande. Addirittura una volta, quando c'era il M° Piantoni, un suonatore di tromba particolarmente bravo all'improvviso sparì! Il fior fiore dei delinquenti locali andarono a cercarlo e lo trovavano: aveva lasciato la banda di Carovigno perchè aveva ricevuto offerte più allettanti economicamente. Questo episodio fa capire quanto fosse importante la scelta dei suonatori di banda e che lustro potessero dare al paese. |
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