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Va verso i cent'anni di vita il corpo bandistico "Sant'Andrea" di Massalengo. La denominazione intitolata al patrono del paese è del 1912, anno in cui i musicanti indossarono per la prima volta le divise. Ma già due anni prima si era formato il gruppo di suonatori, merito del parroco don Geremia Polloni che si diede all'insegnamento della musica sacra e profana ai giovani. La sua passione era tale che vendette due casette avute in eredità da uno zio per comprare divise e strumenti per la nascente banda. Gli anni ante e post guerra segnarono il consolidamento del complesso: i suonatori, spesso impegnati in lavori pesanti, trovavano nell'impegno gioioso una sorta di fuga dalle difficoltà del vivere. Oggi ancora, dopo quasi un secolo, la passione dei membri è la stessa. In questo momento storico dove internet e la televisione la fanno da padrona, dove è sempre più facile rinchiudersi in casa a guardare programmi televisivi sempre più "tutti uguali", la voglia di uscire dalla routine, la voglia di provare emozioni diverse che spesso solo la musica riesce a dare, la voglia di essere attivamente partecipi alla vita della comunità è la benzina che muove con entusiasmo i membri, giovani e meno giovani, del corpo bandistico. Il piacere di stare insieme, il sentirsi parte di un complesso che ha fatto storia, la voglia di essere attore protagonista di questa storia è la vera forza del Corpo Bandistico S. Andrea. Oggi dove tutto ha un prezzo, la banda offre corsi gratuiti di insegnamento a bambini e non più bambini. Gli elementi che compongono il complesso sono attualmente ventotto. I bambini che hanno voglia di imparare non mancano, ma nuovi membri sono sempre bene accetti. Il corpo bandistico "Sant'Andrea" è mosso dal desiderio di trovare un proprio spazio, di rilanciarsi, pur senza coltivare mire ambiziose. A Massalengo c'è affetto per questa banda, tutti la sentono quale parte della comunità. è un'eredità che va conservata! |
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